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Storia di vino e cambiamento: il nostro aranceto

aranceto nelle vigne

Oggi vogliamo condividere con te un pezzo del nostro percorso: un momento di passaggio ricco di significato.

Considera che l’Azienda Agricola Melillo è frutto del lavoro e della passione di ben 4 generazioni radicate in Salento, di una famiglia numerosa che si prende cura dell’intera filiera produttiva, dalla produzione biologica nel campo fino all’imbottigliamento, per la vendita di vino di qualità, nel rispetto della natura.

Portare avanti un’attività simile di generazione in generazione è qualcosa di meraviglioso, ma anche un’avventura segnata da diversi ostacoli. Oggi vogliamo mostrarti una di quelle difficoltà che abbiamo vissuto, che ha il suo simbolo in un bellissimo aranceto.

La storia del nostro aranceto

Fin da quando eravamo piccoli nelle nostre terre c’era infatti un meraviglioso agrumeto, racchiuso tra le mura del nostro casolare: un bellissimo giardino segreto tutto nostro.

Quell’aranceto era stato piantato dal nonno Lorenzo con i suoi figli più grandi, papà e zio Leonardo, piantato all’interno di un muro di cinta alto 3 metri già esistente, in modo che l’agrumeto fosse riparato dal vento freddo del nord, dalla tramontana insomma, e creando così un altro micro-ambiente. Lì le nostre galline razzolavano libere, con una loro stanzetta a disposizione sotto il forno a legna della mamma, che aveva l’imboccatura sul lato esterno.

Ogni volta che scendevamo per quegli scalini che portavano nel giardino, dopo aver attraversato una porticina in ferro, era come entrare in un piccolo giardino segreto, con colori a sé stanti rispetto al resto del paesaggio e del casolare. Noi ragazzi andavamo spesso a mangiare arance e mandarini sotto quegli alberi, di nascosto dal nonno. I nipotini più piccoli rincorrevano le galline e i galli rincorrevano i nipotini tra le risate di tutti.

Era un luogo incantevole di svago, divertimento, relax e spontaneità e abbiamo costruito lì ricordi meravigliosi.

Il passaggio generazionale

Eppure durante il passaggio generazionale, quando noi 3 dei fratelli Melillo, alla 3° generazione di viticoltori, abbiamo preso in mano le redini dell’azienda, abbiamo dovuto prendere una decisione importante: quella di abbattere i vecchi muri, così da creare nuovi spazi per l’azienda e la cantina, per supportare la vendita dei nostri vini pugliesi. Erano le basi necessarie ad una produzione importante per lo sviluppo delle etichette Melillo in Italia e all’estero.

Convincere i nostri genitori a fare questo grande cambiamento è stata la parte più complicata, ma era una trasformazione necessaria per poter progredire.

Abbiamo tolto fisicamente il vecchio per dare spazio al nuovo.

Ed è stato un passaggio doloroso, perché tra ciò che abbiamo dovuto abbattere c’erano tanti spazi legati ai nostri più bei ricordi d’infanzia, come il nostro prezioso aranceto.

Eppure è stato un cambiamento necessario e decisivo per la nostra crescita.

Non si può rimanere ancorati al passato e attaccati alle cose materiali: bisogna guardare al futuro, all’innovazione, alle generazioni che verranno. La verità è che quei ricordi resteranno sempre con noi, ma dovremo sempre essere pronti a tramandare la nostra tradizione, lasciando spazio al nuovo.

È una lezione che ci ha commosso e che ci portiamo sempre nel cuore.

Ed è stato bello vedere sui social tanto supporto e ricordi di persone che ci vogliono bene e che hanno vissuto con noi questo cambiamento. Condividiamo con te qui i loro commenti.

 

Se questa esperienza ricca di significato è piaciuta anche a te, condividila con i tuoi cari, ne saremmo felici.

Al prossimo calice,

Rosa, Maurizio e Giampiero Melillo

 

 

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